Chi siamo
I Moscardini |
Albo D'onore |
01 ABAGNALE NATALE
02 ACANFORA LUIGI
03 ACANFORA SALVATORE
04 ALFANO VINCENZO
05 ALVINO ANTONIO
06 AMBROSIO MICHELE
07 AMENDOLA LUIGI
08 AMORE ANTONIO
09 ANNARUMMA GERARDO
10 ANNARUMMA PASQUALE
11 ATTIANESE LUIGI
12 ATTIANESE SALVATORE
13 AVOSSO MARIO
14 BOVE GIUSEPPE
15 CACCHIONE GIACOMO
16 CAMPIDOGLIO SALVATORE
17 CARLUCCI GIUSEPPE
18 CAVALIERE ELENA
19 CAVALLARO PLACIDO
20 COPPOLA RAFFAELE
21 CRISTINZIANO TERESA
22 CUCCURULLO GIOVANNI
23 D'AMBROSIO DONATO
24 D'AMBROSIO GIUSEPPE
25 D'ANTONIO LORENZO
26 D'ANTONIO MODESTINO
27 D'ANTONIO VINCENZO
28 D'ANTUONO EDUARDO
29 DEL FORNO FLAVIO
30 DE MARTINO ANIELLO
31 DESIDERIO GIOVANNA
32 DESIDERIO MARIA VIRGINIA
33 DE STEFANO GERARDO GIOVANNI
34 DE VIVO CATELLO
35 DE VIVO DARIO
36 DE VIVO SALVATORE
37 ELEFANTE ALFONSO
38 ESPOSITO GIOVANNI
39 ESPOSITO IMMACOLATA
40 FALANGA FRANCESCO
41 FERRARA ADELAIDE
42 FIDUCIOSO RAFFAELE
|
43 FIORELLI GIOVANNI
44 FURCI MADDALENA
45 GALASSO LUCIA
46 GALLO CARLO
47 GALOTTO MICHELE
48 GRECO MARIA ROSARIA
49 IACCARINO GIUSEPPINA
50 IOVANE GUGLIELMO
51 LONGOBARDI LUIGI
52 MAINARDI MICHELE
53 MALESCIA ELVIRA
54 MANZO ANTONIO
55 MARCHINO LUIGI
56 MARRAZZO ADELE
57 MAURI ANNA MARIA
58 MORELLI SILVANO
59 NASTI FRANCESCO
60 ORLANDO CONCETTA
61 PAGANO ANNA MARIA
62 PALUMBO GIUSEPPE
63 PAOLILLO GIOVANNI
64 PAPA CLAUDIO
65 PEPE ARTURO
66 PETAGNA SALVATORE
67 ROSSO GERARDO
68 RAIOLA MICHELE
69 RUOCCO ANIELLO
70 RUSSO ANGELO
71 SAVINO GIOVANNI
72 SCARPATO GERARDO
73 SCARPATO MARIA
74 SENATORE VINCENZO
75 SESSA BALDASSARRE
76 SICIGNANO RAFFAELE
77 SMALDONE PASQUALE
78 SORRENTINO LUIGI
79 STILE CARMINE
80 STILE CIRO
81 TESTA GIOVANNI
82 TODISCO FRANCESCO
83 VERDOLIVA VINCEWNZO
84 ZAMPAGLIONE FRANCESCA
|
Onofrio DI GENNARO - Presidente Onorario
Padre Antonio FORTE- Vescovo Emerito
Don Franco ALFANO- Arcivescovo
Enzo DI GIRONIMO -Presidente CAI Napoli
Giulio TARRO- Scienziato, Virologo
Arnaud CLAVEL- Guida alpina Courmayeur
Pasquale Mauri - Sindaco di Angri
Gennaro D'ANDREA – Primario Medico
Francesco DI MARCO –Primario Medico
Don Pasquale SOMMA – Sacerdote
Pasquale DE ROSA - Presidente Ciclo Club
Marisa SCANDONE - CAI Napoli
Marianna D’ARIENZO - CAI Napoli
Don Catello MALAFRONTE - Rettore Santuario San Michele del Faito
Luigi CAVALIERE - Guida degli Alburni e del Cervati
Giuseppe PASTORE - Botanico
Linda SMALDONE- Biologa
OCALAN - Re del Cerreto
PISTONE - Guida dei Monti Lattari
Sergio SCISCIOT - Scrittore
|
LA
NOSTRA STORIA 1985 – 1996
Nell’aprile del 1985,
raccogliendo l’invito del prof. Gaetano Marra, si
costituì il ‘Comitato Pro Chianiello’
con lo scopo di valorizzare e proteggere la proprietà
montana del Comune di Angri.
Parteciparono
all’iniziativa, promossa dalla Giunta e dal Consiglio
Comunale, diverse associazioni e tantissimi cittadini angresi di buona
volontà. A quei tempi la montagna era frequentata da pochi e
per necessità: boscaioli, cercatori di funghi e tra loro
qualche cacciatore. C’erano per i sentieri un incessante via
vai di muli che da Lettere a Corbara assicuravano il trasporto a valle
di legna e carbone. Le mulattiere che percorrevano raggiungevano i
luoghi più nascosti e impervi dei fianchi e dei crinali di
questa parte dei Monti Lattari., e il sentiero che raggiungeva il
Chianiello collegava la valle con questi sentieri. Ma il sentiero del
Chianiello era impraticabile, una fitta foresta di spine ed erbacce tanto che neanche i raggi
del sole riuscivano a raggiungere le pietre che lo segnavano.
E allora avvenne che tagliammo, strappammo, bruciammo fino a riavere il sentiero.
Sul Chianiello v’erano e
ci sono i resti della ‘Casa del Guardiano’ con i
resti dell’orto e di un frutteto, ceppi di vitigno di antico
vino e un nocelleto, due cisterne per la raccolta di acqua piovana e un
prato, largo e luminoso di verde e di giallo per le ginestre.
Con il MASCI di Antonio Provenza e
con i due gruppi scout di Don Luigi La Mura, Nicola Buonocore e Plinio,
con il Circolo Cacciatori del compianto prof. Alberico Sellitto e con
Carlo Gallo, i ciclisti di Pasquale De Rosa fu deciso di ricostruire la
casa diroccata per farne un rifugio e sede di iniziative per la
valorizzazione della montagna di Angri, il Cerreto.
Cominciammo con la proposta di
risistemazione idrogeologica del sentiero che fu approvata e finanziata
dall’Amministrazione Comunale. Una squadra di volontari,
guidata da Mastu Ciccio, armata di picconi, badili e zappe riuscirono
in poco tempo ad incanalare le acque negli alvei naturali, sistemarono
i muretti e i 200 gradini di pietra del sentiero.
Intanto, prendevano sostanza i
progetti per la ricostruzione, si era nella primavera del 1990.
Improvvisamente tutto
finì, si diradarono le riunioni sempre meno frequentate e
per quasi cinque anni subentrò uno stato di letargo, ma la
voglia e la volontà di fare in qualcuno rimase.
Nel 1995, si era a maggio,
all’indomani delle elezioni amministrative, dopo un brutto
periodo di ombre e di poca luce, si rividero in piazza quelli della
prima ora: Modestino, Plinio, Carlo e Don Luigi.
Vennero Eduardo, Vincenzo, Raffele,
Mast’Antonio, appassionati e sanguigni
‘montagnari’, venne Guglielmo Iovane, poi Masto
Gerardo, Enrico, Gigino e Salvatore Attianese, si aggiunsero da Bagni
Salvatore e Pierino, da Corbara scese Aniello, e ancora Catellino,
Peppino, dettero una mano Vincenzo ‘La Fontaine’,
Peppe Pistone e come una folgore Alfonso Tedesco, che poi sarebbe
diventato ‘Ocalan’ re del Cerreto. Si
ricostituì il ‘Comitato Pro Chianiello’
e nacque l’Associazione ‘Amici della
Montagna’, responsabili rispettivamente Willy e Vincenzo.
A dicembre di quell’anno
riprendemmo a salire e a
darci da fare per i sentieri: i primi colpi di badile li diedero
Umberto Postiglione, sindaco di Angri, Alessandro D’Antonio,
assessore provinciale e Michele Grimaldi, assessore
all’ambiente del Comune di Angri, con la benedizione di Don
Luigi La Mura, parroco del Chianiello. E per questa prima, preparammo
un palinsesto che era anche un impegno:
a. realizzazione condotta
dell’acqua sul Chianiello,
b. pulizia del sentiero e del
pianoro,
c. area attrezzata con tavoli e
barbecue nel bosco di castagni vicino ai ruderi della ‘Casa
del Guardiano’.
d. segnaletica dei sentieri.
L’Amministrazione ci
fornì il materiale e gli attrezzi necessari e noi mantenemmo
l’impegno.
Gli amici della Montagna e del
Comitato, assieme ai ragazzi dei due gruppi scout, dedicarono i
pomeriggi del sabato e le mattinate domenicali a lavorare: scavammo,
interrammo tubi, pulimmo, sistemammo una pompa di sollevamento, un
serbatoio.
E avvenne il miracolo
dell’acqua: la mattina di giovedì 12 di maggio del
’96, era una giornata grigia e nuvolosa, brindammo con la
prima acqua dalla fontanina, per l’occasione portammo
bicchieri di cristallo e i tintinnii erano scoppi di cuori che si
felicitavano, mentre per l’occasione una coppia di falchi era
scesa dalle rocce del Cerreto per festeggiare con noi.
Da quel giorno, con qualche
interruzione per i continui atti di vandalismo, i ‘
viaggiatori di montagna’ e gli animali del Chianiello
riempiono borracce e si dissetano. Tagliammo l’erba,
‘scippammo’ rovi ed arbusti, liberammo il vicino
bosco di castagni e il nocelleto da piante infestanti, curammo le
ginestre, costruimmo una staccionata e portammo su quattro tavoli,
Plinio, direttore e capocantiere, si inventò un barbecue.
Ritornò la speranza e la luce sul Chianiello, come
ritornarono a salire famiglie, bambini, mentre nei Moscardini si
rafforzò, invece, la determinazione e la volontà
di fare.
A dicembre i Moscardini aprirono
nuovi sentieri e installarono i segnali che indicavano direzione, quote
e tempi di percorrenza. Furono scelti percorsi panoramici che portavano
a luoghi storici della nostra montagna, questi si innestavano come rami
sul sentiero principale che porta su fino alla vetta del Cerreto (1316
mt):
sentiero n. 1
‘Vetta del Cerreto’ – 1316 mt
sentiero n. 2
‘Riviera dei Fiori – Castello di
Lettere
sentiero n. 3
‘La via degli aranci’
-Corbara’
sentiero n. 4
‘Le colline di Lettere’ –
Orsano
sentiero n. 5
‘Casa Rossa’ e ‘Sala di
Corbara’
E
LA STORIA CONTINUA...
A febbraio del 1997 gli
“Amici della Montagna” adottano il
“Moscardino”, piccolo roditore che abita i boschi e
le nocelle del Chianiello, come simbolo dell’Associazione e
prendono anche a chiamarsi ”Moscardini”. Salvatore
Attianese viene ufficialmente riconosciuto come prima-guida dei
Moscardini e gli viene consegnato il diploma di “Guida
Appenninica” e d’allora tutti lo chiamano
“Cappit” (acronimo di Club Appenninico Italiano).
A settembre del 1997 Modestino,
Eduardo e Vincenzo, a Courmayeur fanno conoscenza con Arnaud Clavel,
giovane guida alpina; iniziòaun’amicizia forte e
sincera che si consolida negli anni con scambi di visita e
organizzazione di trekking alpini e sui Monti Lattari.
Il Consiglio Comunale di Angri
approva e finanzia il progetto, elaborato dai Moscardini, di ristrutturazione
della “Casa del Guardiano”.
Intanto, si continua a perlustrare
il versante Nord del Cerreto, scoprendo ed aprendo nuovi sentieri,
tentando avventure sempre più impegnative come le traversate
dei Lattari che dalla valle del Sarno arrivano sulle spiagge della
Costa d’Amalfi.
Nel 1998 inizia la frequentazione e
la conoscenza di sentieri e di montagne fuori regione con il Parco
Nazionale del Pollino con l’ascesa del Monte Pollino
innevato. Nel mese di ottobre del ‘98 viene collocata nella
Grotta del Caprile (782 mt) una statua della Madonna, offerta da
Plinio; sale con numerosi Moscardini anche Don Luigi che durante la
celebrazione della Messa intitola la Grotta a Santa Maria della
Speranza.
Da questa prima volta, ogni anno si
ripeterà il terzo sabato di ottobre il pellegrinaggio votivo
dei Moscardini ala Madonnina della Grotta.
Un targa in legno viene deposta
sotto la statua che ricorda l’avvenimento.
A dicembre i Moscardini
intraprendono il sentiero della conoscenza e della divulgazione
pubblica delle belle storie di Montagne, degli uomini che hanno scritto
pagine memorabili tra le montagne del mondo, della necessità
della tutela e della salvaguardia degli ambienti montani, per questo
organizzarono un incontro con Arnaud Clavel (
Dal Monte
Bianco al K2), poi fu la volta a Marzo del ‘99 del Gesche-la Sonam Jangchub,
lama buddista (
Giornata per la pace e la libertà del Tibet).
A luglio esce il primo numero del
notiziario associativo
“La Foglia”, mentre alla fine di
agosto Eduardo, Vincenzo e Bruno sfiorarono la cima del Monte Bianco.
L’impegno dei Moscardini per la Montagna si concretizza con
la “I Settimana dell’Ambiente e della
Montagna”, manifestazione organizzata nel mese di Dicembre
con una mostra di fotografie, filmati, conferenze, manifestazione che
sarà ripetuta ogni anno.
Per l’occasione viene
anche istituito il riconoscimento annuale de
“L’uomo
del Chianiello”,
il primo ad essere insignito è Plinio Tedesco,
vicepresidente e decano dei Moscardini. Nel gennaio del 2000 nasce
l’Associazione “il Chianiello” con
statuto ed atto notarile che poi diventa ONLUS. Ocalan è
diventato una leggenda del Cerreto, anzi il re del Cerreto, e
costruisce il tempio di Buddha sulla vetta del Cerreto, viene scritta
la
“Storia di
Ocalan: la stirpe reale”.
Il 27 gennaio del 2000 nasce
l’Associazione “Il
Chianiello”, con l’iscrizione nell’albo
delle ONLUS, con la partecipazione di 33 soci promotori, viene eletto
Presidente Modestino D’Antonio, Plinio Tedesco è
il Vice Presidente e Catello De Vivo è il cassiere.
L’associazione si dota di
uno statuto di 14 articoli che ne disciplina organizzazione ed
attività. L’articolo 2 dello statuto sintetizza lo
spirito e le finalità dell’associazione:
“L’associazione
non ha fini di lucro. Essa intende perseguire esclusivamente
finalità di solidarietà sociale. Scopo
dell’associazione è lo svolgimento di
attività di tutela e salvaguardia della natura e
dell’ambiente mediante la collaborazione con tutti gli Enti
Pubblici e privati...l’associazione promuove la conoscenza e
lo studio delle montagne, attività didattiche rivolte
particolarmente ai giovani, organizza conferenze,
dibattiti, mostre, provvede a costruire e mantenere in
efficienza rifugi, sentieri, bivacchi fissi ed altre opere montane.
E subito viene la firma di un
protocollo d’intesa con le Scuole Medie di Angri .
Da quest’anno cominciano
i soggiorni estivi dei Moscardini
con i familiari sulle Alpi; in agosto si comincia con
Courmayeur con le valli, i sentieri e i rifugi del Monte Bianco e del
Gran Paradiso.
Intanto,
si sta preparando la spedizione al campo base dell’Everest di
sette Moscardini prevista per il prossimo maggio. Il 23 di Dicembre si
ritorna a San Nicola di Minori per festeggiare il Natale con il Bambino
di Baldassarre e il presepe di Salvatore: ritorneremo ogni anno, come
ritorniamo il terzo sabato di gennaio per togliere il Bambino dalla
Grotta.
Ritorna ad Angri Arnaud Clavel per
una serie di conferenze per le scuole di Angri e Scafati. Il 13 maggio
partono i sette Moscardini per Kathmandu da dove raggiungeranno il
campo base del versante settentrionale dell’Everest, a
Rongbuck nel Tibet., a 5250 mt. Portano una lapide di marmo in memoria
di George Mallory ed Andrew Irvine,
scomparsi in prossimità della cima dell’Everest,
nel mese di giugno del 1924.
Il 16 luglio si organizza la
traversata dei Monti Lattari da Cava a Punta Campanella lungo il
sentiero “00”: Ocalan, Marziano e Bruno compiono il
percorso in 22 h 45’ stabilendo un record formidabile. In
agosto si ritorna a Courmayeur sui sentieri della Valle.
Ad ottobre, domenica 7, tutti i
Moscardini e famiglie sono a Piazza San Pietro a Roma per la
beatificazione del nostro concittadino Alfonso Maria Fusco, fondatore
della congregazione delle Suore di san Giovanni Battista.
L’11 di novembre inizia
il gemellaggio con gli amici del CAI di Napoli, guidati dal prof.
Onofrio Di Gennaro, che poi diventerà il Presidente Onorario
dell’Associazione. Le escursioni della domenica si
infittiscono, sono battuti tutti i più importanti sentieri
dei Lattari, soprattutto si succedono le frequentazioni e gli arrivi
sulla cima del Cerreto (1316 mt), meta privilegiata per
l’eccezionalità del percorso e per i panorami
straordinari soprattutto quando il Cerreto è imbiancato. Si
va fuori regione; 19 Moscardini il 7 luglio del 2002 raggiungono la
vetta del Gran Sasso d’Italia, guidati da Onofrio Di Gennaro,
poi sulla Meta, sul Monte Porrara e sulla Maiella, sulla Cima del
Redentore e all’Eremo di San Leonardo di Padre Pietro nei
monti Sibillini. In Campania si scala il Cervati, il Cervialto, il
Terminio, l’Accellica, si sale a Pizzo San Michele, al Monte
Mai, si va per gli eremi e le grotte di San Michele di Padula, Olevano
e Montenero di Campagna. Si va alla scoperta dei Monti della Duchessa.
Ocalan inaugura la reggia sul Cerreto e festeggia nel mese di maggio la
ricorrenza dell’Illuminazione di Buddha, invitando Moscardini
e forestieri.
Nell’agosto del 2003 54
Moscardini sono in valle Aurina e salgono sulla Vetta
d’Italia, il Passo dei Tauri e Monte Fumo; ritorneranno in
questa estrema valle anche nel 2004, conquistando altre vette e
visitando le Dolomiti.
Da ottobre del 2003 inizia una
fitta corrispondenza con le autorità religiose di Monte
Athos per i permessi di visita per otto Moscardini.
Si conoscono e si visitano con
frequenza i luoghi dello spirito dei Lattari; il Santuario
dell’Avvocata, il
convento di san Nicola, il convento di san
Domenico, Santa Maria dei Monti, S. Francesco a Cospira, Santa Maria
dei Fondi, San Michele di Faito. I Moscardini si allungano sul versante
sorrentino dei Lattari: Monte Comune, il sentiero di Torca, Punta
Campanella, Montepertuso, S. Maria del Castello, per arrivare sulle
spiagge di Recommone e del Cantone. Si va nel Cilento, nel Parco
Nazionale, per gli Alburni, a Sassano per la festa delle orchidee, il
periplo di Punta Licosa. Si va persino ad Ischia e poi a Capri, per salire
sull’Epomeo e a Monte Solaro.
A settembre del 2004, sei
Moscardini con Onofrio Di Gennaro ed Enzo Di Gironimo, volano a
Salonicco per andare a visitare pellegrini di fede i monasteri
ortodossi dell’Athos. Onofrio e Gigino raggiungono la vetta
granitica dell’Athos, 2033 mt.
Il 13 di ottobre i Moscardini
piangono la tragica ed immatura scomparsa di Giovanni Del Sorbo,
giovanissimo professore di patologia vegetale presso
l’Università “Federico II” di
Napoli, lo ricorderanno sul Cerreto dedicandogli il “Sentiero
del Professore” che raggiunge il Cerreto dalla Vena Lucinale.
Nel 2005 i Moscardini compiono il
loro capolavoro, vanno sul sentiero di San Giacomo, “Il
Cammino di Santiago di Compostela”. Sono in venti, fanno, per
ragioni di tempo, soltanto gli ultimi 120 Km da Sartia a Santiago nella
Galizia.
In agosto si spostano nelle Alpi
Giulie e vanno a Kranjska Gora dove impattano sulla piramide granitica
del Triglav., mentre trovano gloria, al ritorno, sul ventoso Monte
Velino.
Finalmente si sono conclusi i
lavori di ristrutturazione della “Casa del
Guardiano” sul Chianiello, venti anni di sospiri, di fatiche,
ma la volontà e la determinazione dei Moscardini
è stata più forte e sono riusciti a concretizzare
il sogno partito venti anni prima.
La “Casa-rifugio” porta il nome di Alberico Sellitto e
di Gaetano Marra, educatori e appassionati cultori della natura e delle
tradizioni delle nostre genti.
L’impegno continua con la
gestione del rifugio per la salvaguardia, la tutela e la valorizzazione
delle nostre montagne, convinti di lasciare a quelle che verranno dopo
di noi un ambiente ancora incontaminato e da vivere.